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Marcatori immunitari nel siero e progressione della malattia in una coorte con malattia di Parkinson


Il sistema immunitario è un obiettivo terapeutico promettente per la malattia di Parkinson, ma devono essere identificati appropriati biomarcatori immuno-correlati per consentire la stratificazione dei pazienti per la sperimentazione e il monitoraggio degli effetti terapeutici.

L'obiettivo di questo studio è stato quello di verificare se i marcatori immunitari nel sangue periferico possono essere i biomarcatori prognostici della progressione della malattia di Parkinson.

I campioni di siero sono stati raccolti in casi di malattia di Parkinson incidente e in controlli di pari età.

I soggetti sono stati valutati clinicamente al basale e a 18 e a 36 mesi. Sono state misurate 10 citochine e la proteina C-reattiva, e le relazioni tra i punteggi dei componenti e misure motorie ( MDS Unified Parkinson’s Disease Rating Scale - parte 3 ) e cognitive ( Mini Mental State Examination [ MMSE ] ) di gravità e progressione della malattia.

I valori di TNF-alfa, IL1-beta, IL-2 e IL-10 sono risultati più alti nei pazienti con malattia di Parkinson ( n=230 ), rispetto ai controlli ( n=93 ) ( P minore o uguale a 0.001 ).

Più alti punteggi dei componenti pro-infiammatori e più bassi punteggi dei componenti anti-infiammatori sono risultati associati a più rapida progressione motoria in 36 mesi ( P minore di 0.05 ), e più elevati punteggi dei componenti pro-infiammatori erano associati a più basso punteggio alla scala MMSE in ogni momento temporale ( P minore di 0.05 ).

Una analisi di regressione lineare multipla con aggiustamento per le covariate ha confermato che il punteggio della componente anti-infiammatoria era il più forte predittore di lenta progressione motoria ( beta= -0.22, P=0.002 ), mentre le citochine pro-infiammatorie erano associate a più basso punteggio alla scala MMSE al basale ( beta= -0.175, P=0.007 ).

In conclusione, il profilo del marcatore immunitario nel siero è predittivo di progressione della malattia nella malattia di Parkinson, e quindi è un potenziale biomarcatore prognostico.
Tuttavia, sono necessari studi clinici interventistici per chiarire se i cambiamenti immunitari periferici contribuiscano causalmente alla progressione delal malattia di Parkinson. ( Xagena2016 )

Williams-Gray CH et al, Mov Disord 2016; 31: 995-1003

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