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I sintomi depressivi nella malattia di Parkinson sono correlati a ridotto volume dell’ippocampo e della amigdala


La depressione e l’ansia sono comuni nella malattia di Parkinson, e sono tra i sintomi non-motori che interferiscono in modo drammatico con la qualità della vita.
Le caratteristiche motorie, cognitive, affettive si sovrappongono nella malattia di Parkinson, ostacolando la diagnosi.

Per far luce sul ruolo che i cambiamenti strutturali nel cervello esercitano sulla presenza di sintomi depressivi correlati con la malattia di Parkinson è stato condotto lo studio VBM ( Voxel-Based Morphometry ).

Si è ipotizzato che i sintomi depressivi nella malattia di Parkinson siano legati alla perdita di volume della materia grigia regionale all'interno del circuito limbico.

Sono state analizzate le immagini di risonanza magnetica ( MRI ) pesate in T1 di 67 pazienti con una durata media della malattia di Parkinson di 2.95 anni.

I punteggi alla scala BDI ( Beck Depression Inventory ) sono risultati correlati negativamente con il volume dell’ippocampo bilaterale e il volume dell'amigdala destra e positivamente con il volume della corteccia cingolata anteriore.

Questo conferma il coinvolgimento ipotizzato del circuito limbico nei sintomi depressivi correlati con la malattia di Parkinson.

I ricercatori hanno ipotizzato che i cambiamenti non-dopaminergici siano essenziali nella fisiopatologia dei sintomi depressivi nella malattia di Parkinson, per via del coinvolgimento di regioni cerebrali extra-striatali. ( Xagena2015 )

van Mierlo TJ et al, Mov Disord 2015; 30: 245-252

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