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Il microbiota intestinale è correlato alla malattia di Parkinson e al fenotipo clinico


Nel corso della malattia di Parkinson, il sistema nervoso enterico ( ENS ) e i nervi parasimpatici sono tra le prime strutture più frequentemente colpite da patologia da alfa-sinucleina.
Pertanto, le disfunzioni gastrointestinali, in particolare la stitichezza, sono un importante sintomo non-motorio nella malattia di Parkinson e spesso precedono di anni l'insorgenza dei sintomi motori.

Recenti ricerche hanno dimostrato che il microbiota intestinale interagisce con il sistema nervoso autonomo e il sistema nervoso centrale attraverso percorsi diversi, tra cui il sistema nervoso enterico e il nervo vago. Il microbioma intestinale nella malattia di Parkinson non era stato ancora studiato.

Sono stati confrontati i microbiomi fecali di 72 pazienti con malattia di Parkinson e 72 soggetti di controllo mediante pirosequenziamento delle regioni V1-V3 del gene RNA ribosomiale 16S batterico.

In media, l'abbondanza di Prevotellaceae nelle feci dei pazienti parkinsoniani è risultata ridotta del 77.6% rispetto ai controlli.

L'abbondanza relativa di Prevotellaceae del 6.5% o meno ha avuto una sensibilità dell'86.1% e una specificità del 38.9% per la malattia di Parkinson.

Un classificatore di regressione logistica basato sulla abbondanza di quattro famiglie batteriche e la gravità della stipsi ha permesso di identificare i pazienti parkinsoniani con il 66.7% di sensibilità e il 90.3% di specificità.

L'abbondanza relativa di Enterobacteriaceae è risultata positivamente associata con la gravità della instabilità posturale e della difficoltà nell’andatura.

Questi risultati suggeriscono che il microbioma intestinale sia alterato nella malattia di Parkinson e sia correlato al fenotipo motorio.
Sono necessari ulteriori studi per chiarire le relazioni temporali e causali tra flora intestinale e malattia di Parkinson e l'idoneità del microbioma come biomarcatore. ( Xagena2015 )

Scheperjans F et al, Mov Disord 2015; 30: 350-358

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